Torpado Ribot Z Review
È con questo articolo che Polithos inaugura la sua nuova rubrica su test e recensioni di articoli sportivi. La protagonista di questo primo appuntamento è l’italianissima Torpado Ribot Z. Prodotta negli stabilimenti di Cavarzere, comune in provincia di Venezia. Questa Torpado è una nuova mountainbike entry level della casa del cavallo alato. Il modello che abbiamo avuto la possibilità di testare si presenta nella configurazione SLX/XT 2×11 con ruote da 29 con prezzo di listino pari a 990 euro.
Iniziando con una breve analisi di quelle che sono le componenti, vediamo innanzitutto che la bici si presenta con un telaio in alluminio 7071, il che le permette di situarsi su una fascia abbastanza alta rispetto alle concorrenti. Nonostante il materiale usato il telaio è comunque abbastanza rigido e permette di avere una buona reattività anche sui terreni più sconnessi, pur sempre rientranti nell’ambito dell’hardtrail. La trasmissione, a gran sorpresa, presenta un deragliatore shimano deore xt al posteriore (dotato anche di frizione!) e un slx all’anteriore. L’unica pecca da questo punto di vista che abbiamo potuto notare risiede nel pacco pignoni il quale è composto da una cassetta sunrace 11-40. Dove sta il problema, vi starete chiedendo. Sta nel fatto che il primo rapporto (intendendoci, la marcia più leggera) è un po’ troppo lungo e nelle salite più ripide non aiuta tantissimo a spingere la bicicletta. Piuttosto sarebbe stato preferibile montare una 11-46. Altro punto cardine, è costituito dall’impianto frenante. Di serie monta uno Shimano M200 con disco da 180 all’anteriore e uno da 160 al posteriore. Bene ma non benissimo! Le pinze freno (media gamma) sono sì buone, ma non riescono a mordere il disco come ci si aspetterebbe, bisogna imprimere molta forza sulla leva per avere una risposta adeguata, quindi siate cauti nelle discese più impegnative. Passiamo alla maneggevolezza della bici: dì per sé è molto agile e si comporta bene, forse, date le ruote da 29 pollici, sarebbe stato preferibile un manubrio da 720mm piuttosto che da 680mm in modo da permettere di gestire l’anteriore più confortevolmente. Ad aiutare nella gestione della bici va necessariamente evidenziata la forcella: RockShox 30 silver. Per chi conosce il modello, avrà già capito che si tratta di una sospensione ad aria, il che è un vero punto a favore per la Ribot Z dato che le concorrenti montano spesso sospensioni a molla. L’escursione della forcella è di 100 mm, adeguatissima per come è stata concepita la bici.
Teniamo per ultime le note dolenti, del resto, a questo prezzo, non si può pretendere che sia tutto rose e fiori. Le ruote: Ribot z monta delle ruote con dei tasselli pressoché inesistenti, quasi stradali oserei dire, di marca sicuramente di un’azienda affiliata a Torpado (veerubber.com). I cerchi, sempre marchiati Torpado, non sono Tubeless Ready, quindi per chi ama molto l’offroad è consigliato l’acquisto di un kit di conversione.
L’ultima pecca riguarda il comfort e vede come colpevole la sella: Selle Italia q-bic come suggerisce la scheda tecnica, anch’essa con grafica Torpado. Gli esperti del settore sapranno sicuramente che la sella è forse una delle componenti meno rilevanti quando si acquista una
bici dato che è il primo componente ad essere sostituito poiché deve essere adatto alla conformazione corporea (distanza delle ossa ischiatiche) di ogni ciclista, ma, allo stesso tempo, è anche vero che mettere una sella più confortevole non sarebbe stato male. Zucchero non guasta bevanda.
Traiamo le conclusioni: sicuramente Torpado non sarà ancora all’altezza dei marchi più blasonati, ma con questa Ribot Z ci ha veramente stupiti. Il rapporto qualità-prezzo è veramente ottimo, la bici si comporta bene sia su strada ma ancor più su sterrato e trasmette una buona affidabilità. Per introdursi al modo della mountainbike è forse l’acquisto più consigliato.