TRUMP PRESIDENTE VINCE IL MODELLO CETTO LAQUALUNQUE
di Luigi Oliveri
Possiamo dire che la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa ha tanto di italiano? No, non si tratta di fare paralleli assurdi ed impossibili tra le elezioni presidenziali statunitensi e il referendum sulla Costituzione, che a sua volta non può seriamente paragonarsi alla Brexit.
Nemmeno è utile l’azzardo di riferire la vittoria di Trump al farsi avani dei movimenti di presunta o vero “antipolitica”, considerando quanto diversa è la vecchia Europa dalla società statunitense, che non perdona a nessuno gli errori. La Clinton è l’erede di una stagione, quella del marito Bill, che gli Usa hanno ritenuto fallimentare, tanto da aver ripiegato su Bush Junior subito dopo. Infatti, non la votarono alle primarie di 8 anni fa, preferendole perfino un afroamericano. E, visti i disastri combinati dalla Clinton in politica estera, pur d non vederla più nemmeno dipinta nell’esecutivo, hanno votato Trump.
Il “fattore Italia” sta, invece, nell’intuizione dello straordinario Antonio Albanese, inventore del personaggio di Cetto Laqualunque, vincitore assoluto di qualsiasi elezione politica o manovra di palazzo che insedia i governanti da 20 anni a questa parte.
Il populismo sfrenato, le promesse assurde, gli strali contro gli immigrati, gli ammiccamenti ai ricchi, la ridicolizzazione delle regole, il sessismo sono, ormai, in misura maggiore o minore, ricetta parte integrante ed essenziale di qualsiasi movimento “nuovo”, che “rompe col passato” in favore del “cambiamento”.
Ovviamente, non si tratta di un cambiamento verso il meglio, ma spesso di un ritorno indietro nella convivenza civile, una regressione sociale complessiva, favorita, tuttavia, da governi ispirati a parole ai valori del lavoro, della solidarietà, della crescita, che, però, tradiscono questi intenti e finiscono per favorire solo lobby e speculatori.
La ricetta dei tanti Cetto Laqualunque continuerà ad essere vincente, finchè la realtà sarà negata dalle “narrazioni” o finchè al posto delle macchiette non giungerà al potere qualcuno che non avrà alcuna voglia di godersi solo il potere per sè e fare da oggetto della satira.