TORNACONTO E SPREGIUDICATEZZA SPINGONO VERSO IL BARATRO UN PAESE CORROTTO E SENZA IDEOLOGIA
La corruzione ormai è in metastasi. Le sue cellule si propagano in tutto il sistema. Dal grande appalto ai piccoli episodi generano comportamenti malavitosi. Un male che affligge il nostro paese difficilissimo da estirpare.Siamo pieni di commissioni di inchiesta, antimafia, anticorruzione e via dicendo, organismi di controllo che finiscono in alcuni casi per diventare esempio raffinato di attività malavitosa. Questa politica è espressione di un sistema malato ed è impensabile che possa essere rimedio per il male da cui essa stessa si è generata. I cittadini delusi scivolano sempre più verso l’indifferenza. La metà non va più a votare. Finiti gli schieramenti ideologici che ispiravano comportamenti virtuosi consoni al partito di appartenenza, è rimasto solo l’interesse individuale. Cicero pro domo sua. Viviamo di arroganza di spacconate.C’è una forma di bullismo politico. Chi ha il potere lo esercita sul più debole, per consumare vendette.E’ un ring dove si menano fendenti senza andare tropo per il sottile.. Si specula su tutto, anche sulle tragedie umane. I migranti vengono ormai considerati un affare più redditizio della droga. Il richiamo ai valori etici ormai è una litania che tutti indiscriminatamente ripetono ma che non corrisponde al loro operato. Sono diventati tutti garantisti . Si certo si va in galera dopo una sentenza definitiva ed è giusto che sia così, difendiamo la presunzione di innocenza. Ma in politica non si dovrebbe accedere solo con la fedina penale pulita, ma anche con una posizione di cristallina trasparenza. Se un avviso di garanzia non è espressione di colpevolezza certo è un elemento di opaca trasparenza. In un paese affetto dalla pesante patologia della corruzione, la diffidenza trova una sua ragion d’essere.Forse gli impresentabili che hanno partecipato alle recenti elezioni regionali non erano solo 17.