SOLITUDINE EUROPEA: GLI IMMIGRATI CHI CE LI HA SE LI TENGA.
In Europa prevale l’intransigenza. Nessun cedimento nei confronti della Grecia che ha chiesto un anticipo del prestito e che è sull’orlo del fallimento, nessuna condivisione del problema profughi che in particolare sta vivendo l’Italia. Un pò di soldi in più e qualche nave schierata nel Mediterraneo ma nessuna distribuzione degli immigrati sul territorio europeo. Anche l’America non vuol saperne della situazione in Libia. Ormai la politica celebra anche gli insuccessi e per il presidente Renzi la decisione europea è comunque un passo avanti. Il dibattito va avanti in un paese dove ormai ciascuno è solo con se stesso, dove l’unica spinta che muove le cose è solo quella dell’interesse. Tutti a sciorinare proposte e ipotizzare soluzioni. Così come tutti sono allenatori di calcio adesso tutti sono diventati anche esperti militari. Blocco navale, affondiamo i barconi, utilizziamo i droni. Proprio quegli strumenti che hanno indotto in errore gli stessi americani e che hanno ucciso i due ostaggi di cui uno italiano.Tutte soluzioni che potrebbero significare entrare in guerra. Ma è un termine che nessuno vuole sentire. Si rimanda il tutto ad una decisione dell’Onu che potrebbe ratificare un’azione di guerra dell’Italia, a questo punto in solitudine visto che nessuno degli altri stati vuol saperne. Ma siamo in grado di fare questo? Nessuno scommetterebbe su una ipotesi del genere. Allora rimane solo un piano di accoglienza nazionale. Ma questo scatena l’azione di movimenti intransigenti che accendono gli animi degli italiani che vivono in difficoltà e che vedono in questi flussi migratori il pericolo di un ulteriore impoverimento. E via con le polemiche, ormai solo chiacchiere vuote certamente non in grado di risolvere il problema. Guerra o accoglienza? Difficile scegliere, forse per la classe politica è meglio insistere sul lamento e restare in balia degli eventi , aspettare che il tempo scorra.