SCELTE INOPPORTUNE IN CAMPIDOGLIO RENDONO OPACHE TRASPARENZE STELLARI
di Luigi Oliveri
Niente di inaspettato sulla nuova amministrazione comunale di Roma. Ci sarebbe stato da stupirsi e meravigliarsi solo se la nuova amministrazione non fosse incorsa in equivoci e in scelte sicuramente inopportune, e se il 99% circa dei media non avesse avviato da subito, un istante dopo, la campagna di denigrazione ed attacco, come se il neo sindaco Raggi fosse da 50 anni al timone della Capitale.
Non meraviglia nemmeno la sostanziale pretestuosità degli attuali argomenti utilizzati per attaccare la Raggi e, cioè, il presunto conflitto di interessi dell’assessore Muraro per essere stata, ella, consulente dell’Ama, l’azienda rifiuti del comune, ed ora rivestire la carica di assessore proprio all’igiene urbana.
Occorre dire che senza ombra di dubbi la scelta della Raggi di avvalersi della Muraro come assessore in giunta è largamente inopportuna. Si può sostenere, correttamente, che la Muraro possiede un curriculum professionale di assoluto prim’ordine nella materia, tanto da essere unanimemente considerata una tra i più grandi esperti della materia e che bene fa un sindaco a scegliere nella giunta esponenti non solo per logiche di partito (la Muraro non risulta militante né tesserata a M5S), ma anche a seguito della valutazione delle competenze.
Tuttavia, poiché nel panorama non mancano figure professionali comparabili a quelle della Muraro, sarebbe stato certamente meglio puntare su un esperto che con l’Ama non avesse mai avuto nulla a che vedere.
Altrettanto necessario, però, è sottolineare che la scelta di un esperto senza precedenti rapporti consulenziali e contrattuali con l’Ama avrebbe avuto valore solo di opportunità e nulla di più.
La grandissima parte dei media sta concentrando il fuoco di fila sulla Muraro ventilando un conflitto di interessi del tutto inesistente. La Muraro, infatti, in veste di consulente, non ha mai potuto esercitare alcun potere decisionale all’interno dell’azienda rifiuti di Roma, sicchè nessuna scelta operativa e nessuna responsabilità gestionale per il passato le può essere addebitata. Né la normativa anticorruzione (d.lgs 39/2013), molto dettagliata nel precisare i casi di conflitti di interessi, prende mai in considerazione la funzione di consulente come presupposto anche solo astratto e potenziale per un conflitto di interessi con cariche politiche.
Certo, il blitz delle settimane scorso in Ama operato da Raggi e Muraro, le dichiarazioni perentorie e spavalde della Muraro volte a pretendere le dimissioni della dirigenza dell’azienda, hanno contribuito a creare un’immagine autoritaria e poco diplomatica, dando ulteriore forza alle polemiche che, comunque, si sarebbero scatenate in ogni caso.
La Raggi e M5S debbono comunque sapere che ogni loro azione e scelta sarà scandagliata nel singolo dettaglio da qui fino alla fine del loro mandato, da una stampa che non perdonerà nessun errore e che, anzi, cercherà errori, contraddizioni e conflitti di interesse forse perfino anche dove non esistono.
Il movimento fondato da Grillo sicuramente merita questo “trattamento” sia perché della trasparenza assoluta ha fatto il proprio verbo, sia perché non lesina atteggiamenti e critiche feroci ai propri avversari.
C’è un unico problema: non ci si spiega perché la stampa ed i media italiani non riservino le dure critiche, le approfondite inchieste, le attenzioni giustamente rivolte alla nuova giunta di Roma anche ai tantissimi temi che riguardano il Governo. C’è, per esempio, in atto una crisi bancaria spaventosa, mentre l’Italia è l’unico Paese che stia subendo contraccolpi per effetto della Brexit e con un calo evidentissimo delle previsioni di crescita del Pil. Se su questi temi sui giornali si leggessero note, inchieste ed articoli anche solo di un decimo della costanza e forza riservati alla neo giunta di Roma forse gli italiani ne saprebbero di più. Ma, forse, orienterebbero in maniera consapevole anche il voto al prossimo referendum sulla riforma costituzionale…