LEGGE ELETTORALE : LA PAURA SPINGE ALLA FIDUCIA. RENZI SCOMMETTE SUL SUO FUTURO .
E’ un fretta sospetta. Visto come vanno le cose in Italia la diffidenza è legittima. Perchè il premier che da sempre ha annunciato che si va a votare nel 2018 adesso considera l’approvazione della legge elettorale un presupposto necessario per la sopravvivenza del suo governo? Perchè questa forzatura nei confronti di un parlamento diviso dove il pd si presenta spaccato e dove i parlamentari dem vengono minacciati di un ritorno a casa se non voteranno compatti? Ci scuserà il presidente Renzi se le sue parole ci inducono a dubitare, ma viste le circostanze è difficile stare sereni. Sembra quasi che una legge elettorale sia ormai considerata un campo di sfida tra comparti della politica. Dopo 20 anni di Porcellum spereremmo in una legge democratica che agevolasse la partecipazione democratica dei cittadini. Privati della preferenza è stato eletto un parlamento di nominati, con una legge,il Porcellum, che proprio per questo motivo è stata dichiarata anticostituzionale. L’italicum ritorna alla preferenza con i capilista bloccati e quindi solo una parte del parlamento verrebbe eletta dai cittadini, per il resto sarebbe nominata dai segretari di partito.Sembra quasi che noi possiamo aspirare solo ad una democrazia percentuale con un premio di maggioranza ,dato solo ad un partito ,esagerato nella sua definizione. Tutto questo avviene in un contesto dove buona parte degli attuali parlamentari sono stati nominati dalle segreterie . Il Pd ha svolto le primarie , ma è stato ampiamente dimostrato che non si sono rivelati strumento di democrazia e di trasparenza. C’è un premier che all’insegna della rottamazione ha conquistato il potere all’interno del suo partito e che con un colpo di mano ha fatto fuori un presidente del consiglio espressione del suo stesso partito. Adesso condiziona con la fiducia i parlamentari, lui che parlamentare non è, minacciando la crisi . Nessuna preoccupazione per la disaffezione al voto degli Italiani. In Emilia , la regione rossa a più alta partecipazione ha votato solo il 37 per cento. Il Pd ha vinto pur avendo perso una valanga di voti. Aveva torto De Coubertin l’importante è vincere non partecipare . Ma Gaber che cantava che la libertà è partecipazione, era di destra o di sinistra?