LA POLITICA NARRATA COME UN TORNEO A SQUADRE
Narrazione è un termine che ultimamente politici e giornalisti usano con una certa frequenza. La narrazione politica di Renzi, quella di Salvini, quella di Grillo. E’ come se ogni leader facesse della politica un proprio racconto, proprio come le favole che si raccontano ai bambini. Uno scenario fantastico, popolato da gufi, da ruspe coi motori accesi, da barconi che approdano sulle nostre coste carichi di disperati mentre sui campi della politica si accettano scommesse di tipo elettorale , si vince 7 a 0 ,5 a 2,4 a 3. Una politica narrata con i toni alti che smorzano il lamento disperato di chi non ha un lavoro, di chi non ha una casa,di chi non ce la fa. Prevale una indifferenza disperata tra i cittadini che non si sentono confortati dal fatto che le percentuali della ripresa possano variare dallo 0,2 allo 0,3. Nella loro narrazione i politici raccontano cifre, che non riescono a diventare fatti concreti . Ogni giorno è un bombardamento di sondaggi ormai diventati elementi di una comunicazione stucchevole. Tutti invocano un rispetto delle regole,frasi fatte senza alcun significato alla quale nessuno poi si sente realmente vincolato. Quando si arriva al punto che i partiti presentano candidati definiti impresentabili e che ciò nonostante presentano, candidati che anche se eletti potrebbero non potersi insediare e che ciò nonostante vengono candidati e tutto questo anima la campagna elettorale,beh la narrazione oltre che grottesca diventa drammatica. In questo quadro aumenta la disaffezione politica e la non partecipazione al voto. Un campanello d’allarme per la democrazia, ma che non preoccupa poi così tanto i politici, loro sanno che anche se vanno a votare solo in tre l’importante è conquistare un voto in più dell’altro.