IMPERA IL POLITICAL GAME. MONOPOLI E RISIKO PER GOVERNARE L’ITALIA.
E mentre Renzi gioca a Monopoli nelle regioni alle prese con le elezioni è tutto un Risiko. In periferia infatti è una guerra senza esclusioni di colpi.Rotture,abbandoni, espulsioni ,i partiti ormai senza un collante ideologico sono aggregazioni di interesse. Non esiste più una linea politica,solo un capo che cerca di imporre la sua volontà ,giustificandola come necessità di una scelta. Molto usati i ricatti, “o così o sei fuori”, i leader non accettano contrapposizioni.Ormai prevale la dimensione periferica, non c’è una caratura universale della politica che possa nobilitare l’azione amministrativa. Bisogna essere veloci nel fare e quindi meno si discute meglio è. La qualità dell’azione passa così in secondo piano. Le elezioni regionali ormai sono un vero e proprio test nazionale, segnano la scomposizione dei partiti e delineano nuove aggregazioni. Salvini espelle Tosi e poi è costretto a chiedere soccorso a Berlusconi ,sputa veleno contro Alfano che definisce affittacamere, ma con lui governa in Lombardia e nel Veneto. In Forza Italia nessuno si definisce fuori dal partito ma in Puglia ci sono due candidati, quello di Berlusconi e quello di Fitto. La rottura dell’ex governatore sembra ormai inevitabile. Intanto in quella che è l’area del centro destra avanzano nuove dinamiche. Attorno al sindaco Tosi si delinea un nuovo posizionamento. Si apre il cantiere dei moderati per disegnare una nuova area politica che raccoglie il dissenso e che in una proiezione nazionale dovrebbe rappresentare il centro destra al di là degli estremismi che in Salvini hanno trovato punto di riferimento. E’ la crisi dell’uomo solo al potere? Dall’esperienza di questi ultimi anni abbiamo visto che non ha prodotto risultati significativi e che ha portato a un livello di bassa mediocrità la classe politica sempre più ostaggio dei dirigenti per la palese incapacità a gestire . Forse è arrivato il momento di passare alla progettualità,di definire il modello di società che si vuole costruire, dotandola di valori etici in cui i cittadini possano riconoscersi. La candidatura di Tosi a presidente del Veneto può essere il punto di partenza per la formazione di un’area politica che fa della concretezza il suo strumento ma che come espressione di forze coalizzate dovrà dotarsi di una articolazione democratica al suo interno e di un impianto progettuale condiviso. La politica di verticalizzazione imposta da Renzi e adottata da Salvini e Grillo comincia a mostrare le proprie crepe. Una legge elettorale approvata col voto di fiducia sarebbe una aberrazione democratica che ci riporterebbe indietro negli anni ai tempi della cosiddetta legge truffa. L’Italicum così com’è rafforzerebbe il premier-segretario che avrebbe potere di nomina per buona parte dei parlamentari.