IL REFERENDUM GRECO SCUOTE L’EUROPA DELLE QUOTE E DELL’INTRANSIGENZA SUI CONTI.
La Grecia segnerà comunque l’Europa.Il piccolo stato indebitato sfida l’intransigenza europea o forse è meglio dire tedesca. L’unione dei ragionieri è chiamata ad affrontare il governo Tsipras che ha ribaltato il tavolo. Dai conti economici si è passati alle questioni democratiche. Adesso quella che fino adesso è stato solo un consorzio di stati legato da una rigida moneta comune dovrà decidere se crescere e diventare una confederazione politica di stati con una sola moneta, con un solo governo, con una sola politica, con un solo esercito. La Grecia punta il dito sui grossi limiti di un Europa che non ha riunito i popoli, che non ha definito una identità comune. Regole rigide da rispettare sulla tenuta dei conti, questo è quello che fino adesso ha interessato gli stati membri interattivi tra di loro solo sulla logica delle proprie convenienze. Per il resto ciascuno faccia quello che vuole e che ciascuno si gestisca i propri problemi. Per l’Europa i migranti sono solo un problema italiano.Si qualche aiuto economico , qualche discussione sulle quote, che richiamano un pò le quote latte. La civile Europa parla dei migranti come se fossero delle vacche. Nessuna solidarietà nei confronti di uno stato che ha sbagliato nel passato ma che deve comunque essere tenuto in vita da un’Europa solidale. Così come i confini italiani vanno considerati frontiera europea ed essere pertanto un problema comune. Non sappiamo come finirà se la Grecia uscirà dall’Euro oppure no. Tsipras ha mostrato all’Europa una personalità determinata che si è contrapposta all’arroganza di chi vorrebbe affrontare la civiltà esibendo i muscoli ed esercitando la propria forza. La Grecia comunque vada a finire ha creato un presupposto nuovo con il quale gli stati europei dovranno confrontarsi.