COSI’ BELLA COSI’ INATTUATA COSI’ MODIFICATA COSI’ MORTIFICATA
di Gianni Manzo
Difensore della Costituzione che con orgoglio ed entusiamo ha definito “La più bella del mondo”.Dalla ribalta mediatica che la Rai gli ha messo ha disposizione ha spiegato i vari articoli rendendoli semplici e accessibili al grande pubblico con i toni dell’imbonitore di quello che vuole fare innamorare della legge su cui si regge la nostra democrazia. Adesso Benigni , l’intellettuale premio oscar, scende nell’agone politico schierandosi per il partito del si, per il partito del presidente del consiglio che del referendum ha fatto un plebiscito pro domo sua. Da sempre vicino al partito comunista prima e pd dopo ci si aspettava che volasse un pò più alto, che non sacrificasse la libertà di opinione che un artista del suo calibro dovrebbe avere. Ha preso in braccio Berlinguer ed è finito tra le braccia di Renzi.Così come ha spiegato perchè la nostra costituzione è la più bella del mondo dovrebbe spiegare adesso perchè la modifica di 47 articoli su 139, più di un terzo , la rende la più brutta del mondo. Perchè non celebra adesso la bellezza dell’articolo 10 che modifica l’articolo 70 magari spiegando che il modo in cui è scritto , di difficile compensione, è solo una licenza poetica della maggioranza di governo. Il sistema democratico della nostra costituzione prevede che il cittadino debba essere adeguatamente informato prima di potere scegliere. Gli elettori sono chiamati ad esprimere un voto per approvare la riforma varata da una maggioranza di parlamentari nominati senza sapere di cosa si tratta. Vada Benigni in tv a spiegare come hanno cambiato la Costituzione. Ha detto che piuttosto che il nulla è meglio questa riforma, io penso che è meglio il nulla piuttosto che il peggio. La campagna referendaria ormai è diventata una campagna politica e il presidente della repubblica Mattarella dovrebbe intervenire e fare in modo che al voto si arrivi con la giusta consapevolezza da parte degli elettori. Si vota per le regole del nostro sistema democratico e non per una maggioranza di governo. Bisogna uscire fuori dall’equivoco. Far votare i cittadini in queste condizione ha un sapore di incostituzionalità.