CATTOLICO HA GIURATO DA LAICO QUINDI VALE LA COSTITUZIONE NON IL VANGELO
“Ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo” Così Renzi da Bruno Vespa ha sottolineato la sua laicità nell’aver fatto approvare la legge sulle Unioni civili che ha fatto infuriare i cattolici. E’ una strana concezione la sua, si sente laico quando giura sulla Costituzione e si sente cattolico quando lo fa sul Vangelo. Mi chiedo se il presidente degli Stati Uniti d’America che giura sulla Bibbia si senta meno laico. Sia il Vangelo che la Costituzione sono due elementi importanti, definiscono uno un percorso di fede l’altro l’assetto di un sistema democratico e il loro utilizzo nella cerimomia di giuramento non definisce certamente l’ambito della sua validità quanto la sua solennità. Renzi ha giurato come presidente del Consiglio che abbia messo la mano sul Vangelo o sulla Costituzione il suo ruolo rimane quello di governare il paese. Il fatto poi che abbia giurato sulla Costituzione non l’autorizza certo a modificarla a suo piacimento. Idealmente la Carta costituzionale rappresenta il punto di riferimento per tutti gli italiani e in quanto tale definisce e garantisce i diritti e i doveri di tutti i cittadini. Lui si è affermato sulla scena politica come il rottamatore, il demolitore di vecchi meccanismi che hanno ingessato il sistema e certamente demolire è facile, basta picconare e i muri cadono. Ma demolire non vuol dire automaticamente ricostruire nè tantomeno che quel che si costruisce sia meglio di quel che si demolisce, il rischio è che si possa far peggio. E a giudicare da quel che sta avvenendo la sensazione è proprio questa. Si modifica un Senato senza sapere bene quale potrà essere la sua nuova funzione e quali costi si determineranno , si mantiene una Camera dei deputati che sarà chiamata a legiferare senza l’approvazione del Senato, si fa una legge elettorale che assegna la maggioranza dei parlamentari alla lista che riporta più voti con i deputati che saranno scelti dalla segreteria del partito e che quindi non saranno tenuti a rispondere della loro azione ai cittadini. Così come Renzi dice ho votato sulla Costituzione e non sul Vangelo loro diranno mi ha nominato il partito. Considerando poi che in Italia è difficile ipotizzare che un solo partito possa raggiungere la maggioranza del 50 per cento + uno saremo destinati ad essere governati da un partito che sarà di minoranza. E questo non è certo lo spirito della nostra Costituzione sulla quale il nostro premier si pregia di aver giurato.