Calci e anatemi. Chi vive di privilegi diventa sempre più arrogante. In politica e sui media non esiste più il bon ton.
Una Lega scalciante e nervosa dopo la candidatura a governatore di Flavio Tosi. Da Treviso arrivano preavvisi che hanno il sapore di una minaccia. Calci per lui e la sua compagna se avranno l’ardire di recarsi nella terra di Zaia. Certo il bon ton in politica non è molto ricorrente e non sarebbe male per chi si candida a gestire il bene comune avere rispetto per gli avversari. Lo richiede la pratica della democrazia. Ma ormai siamo all’imbarbarimento avere delle proprie idee spesso viene considerato una forma di dissenso e c’è il rischio che si possano subire sanzioni e boicottaggi. E’ bastato che Domenico Dolce avesse espresso la sua preferenza per una famiglia di impostazione tradizionale per fare irritare la rock star Elton John fautore della fecondazione in vitro e della possibilità di crescere dei figli all’interno di una coppia gay. Via subito all’anatema e l’invito a boicottare il marchio Dolce e Gabbana e a non indossare i loro vestiti. Tutti pronti ad inveire , quando si occupano all’interno di un sistema sociale posizioni certamente di privilegio. Per tutti gli altri c’è solo il diritto all’ascolto di stolte elucubrazioni verbali. Ormai si ragiona a slogan . Frasi brevi e stringate che non contengono pensiero e non esprimono ragionevolezza. Sia Renzi che Salvini devono il loro successo a questa arroganza del pensiero breve. Ne sa qualcosa l’ex cavaliere che dopo essere stato bistrattato all’interno del Nazareno adesso si trova a fare i conti con Salvini che gli propone un “chi mi ama mi segua” per una possibile alleanza in Veneto. Per Berlusconi che il leader del Carroccio definisce ormai come “il Passato” è dura da digerire e il disagio diventa palpabile. Intanto nel Veneto di Tosi si fanno le prove per una ricostruzione di un area di centro destra che si possa collocare tra Renzi e Salvini.