Allarme terrorismo. Un’emergenza che l’Europa dovrà affrontare sotto un unica bandiera.
Adesso che tra le vittime si contano anche gli italiani,si comincia a vedere più vicina la minaccia terroristica. Un fenomeno che l’Europa ancora continua a non affrontare come un’emergenza comune. Forse bisogna considerare che non bastano le manifestazioni di solidarietà come quella di Parigi, non servono le sfilate dei capi di governo è necessaria un’azione comune europea e non una semplice collaborazione tra stati. L’ Europa deve decidersi di fronte al terrorismo ad essere un’ entità unica, in grado di fare una politica estera comune e non affidandosi alla rappresentanza di alcuni stati .Serve superare i nazionalismi e combattere una battaglia che almeno questa volta dovrebbe essere condotta sotto un’unica bandiera. Hanno colpito Tunisi per rappresaglia contro la primavera araba che ha portato il paese ad un regime democratico? Hanno colpito per spaventare i turisti occidentali? Adesso il rischio è la psicosi che può diffondersi tra i cittadini generando seri problemi economici e sociali. Il pensiero va al prossimo Giubileo, dove Roma sarà praticamente assediata. Serviranno misure imponenti che comunque non saranno in grado di garantire sicurezza. Bisogna agire di intelligence con azioni preventive, ci vuole un’ azione politica di relazione con gli stati dove sono probabili insediamenti terroristici. L’Europa questa volta non può affrontare questa emergenza come ha fatto fino adesso con gli immigrati e i problemi del Mediterraneo. Il suo ruolo non può limitarsi solo ad una dimensione economica e finanziaria.