TRA LUCI E OMBRE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI DEL VENETO UN TIMIDO SEGNALE DI RIPRESA.
Un bilancio 2014 quello del Mercato delle Costruzioni nel Veneto con luci e ombre e queste ultime, purtroppo, oscurano ancora la strada delle piccole imprese artigiane, anche se gli esperti si arrischiano a prospettare il primo abbozzo di un’inversione di tendenza.I dati più drammatici sono quelli globali regionali, che parlano di un vero e proprio crollo verificatosi tra il 2008 e il 2014, periodo nel quale il Veneto ha perso oltre un quarto del mercato, che nella nuova costruzione è diventato quasi il 50% degli investimenti, superando questa soglia nei settori della nuova costruzione residenziale e oltrepassando il 63% in quella del nuovo non residenziale privato”. Più recente, invece, la sensazione che sia in atto una pallida ripresa, corrispondente più a una fase di stagnazione, confrontando i dati del IV trimestre 2014, con quelli dello stesso periodo 2013. Il settore costruzioni veronese è l’unico, tra quelli delle sette province venete, ad avere i principali indicatori congiunturali in terreno positivo. Il fatturato è aumentato dello 0,8%, i prezzi del 2%, gli ordini dello 0,9%, mentre per quanto riguarda l’occupazione si registra l’unico segno negativo, con un -1% che, comunque, è il terzo migliore risultato provinciale della regione, dietro a Venezia e Rovigo, che hanno vissuto invece un significativa crescita. Cosa significano questi numeri? Per Andrea Bissoli, presidente di confartigianato Verona il mercato delle costruzioni è cambiato, probabilmente in maniera definitiva, e dovrà essere approcciato in maniera diversa dalle micro e piccole imprese, che, per salire su una carrozza dell’eventuale treno della ripresa, dovranno iniziare a correre… e non da sole, ma mettendosi assieme.” Abbiamo visto, ha detto, quale importanza abbiano avuto, in questi anni, gli strumenti di sostegno come il Piano Casa e gli incentivi per le ristrutturazioni, sui quali Confartigianato è riuscita a sensibilizzare le istituzioni sulla loro progressiva riproposizione. Comunque, non ci facciamo illusioni: il 2014 era stato indicato come l’anno buono per la ripresa, ma le premesse sono state disattese. Probabilmente, il 2015 sarà un altro anno caratterizzato dal ‘dovere di resistere’, e ben venga se ciò coinciderà con alcuni segnali di crescita”.