OCCUPAZIONE IN CRESCITA MA A PICCOLI PASSI.SI ATTENDE LA VERIFICA DEL TERZO TRIMESTRE
La disoccupazione, tra luglio e giugno 2015, scende dal 12,7% al 12%, mentre nel secondo trimestre 2015 crescono gli occupati di 180 mila unità (0,8% in un anno).
Le rilevazioni dell’Istat sul mercato del lavoro evidenziano una serie di dati finalmente non connotati dal segno meno. Non solo sale il numero degli occupati, ma anche il tasso di occupazione aumenta nel secondo trimestre di 0,6 punti percentuali su base annua. Si ritorna, in sostanza, a valori del 2013.
Dopo la figuraccia del Ministero del lavoro che nel diffondere i dati sui contratti attivati nei primi 7 mesi aveva dimenticato di evidenziare quasi 1,4 milioni di cessazioni di rapporti di lavoro, l’Istat mette un po’ di ordine.
Ovviamente, il dibattito adesso riguarderà la “sostanza” degli elementi rilevati dall’Istituto di statistica.
Il miglioramento della situazione rispetto al 2014 è certamente indiscutibile. Ma, questa circostanza non dovrebbe consentire quanto avverrà puntualmente e, cioè, la magnificazione degli effetti del Jobs Act e delle riforme, seguita dall’affermazione che la ripresa è conclamata.
Il 2014 è stato, per l’occupazione, l’anno più terribile; allo stesso tempo, tornare sui livelli del 2013 è certamente meglio che peggiorarli, ma il realismo non può fare dimenticare che la pietra di paragone dovrebbe essere l’andamento del mercato del lavoro anteriore al 2008, quando il tasso di disoccupazione era poco sopra il 6%. A tale proposito, l’Istat spiega che nel secondo trimestre 2015 la stima del numero di persone in cerca di occupazione rimane sostanzialmente invariata a 3 milioni 101 mila unità, dopo quattordici trimestri di crescita ininterrotta e il calo del primo trimestre 2015.
Il benefico effetto della crescita del tasso di occupazione (l’indicatore più importante della salute del mercato del lavoro) deve, dunque, essere osservato tenendo conto di quanto si è ancora lontani dai numeri ante crisi e dalla difficoltà a ridurre in modo significativo il numero dei disoccupati, che resta troppo stabile.
Considerando che il secondo semestre di ogni anno è particolarmente caratterizzato, poi, dalle attivazioni di lavori stagionali, destinati a chiudersi a settembre, c’è da verificare ovviamente quale sarà l’andamento del mercato del lavoro analizzando i dati del terzo trimestre, prima di poter davvero affermare che il lavoro sia in ripresa.