I cinesi fanno la spesa ma più che i prodotti comprano le aziende.
La Cina ormai è veramente vicina. Hanno comprato un marchio e una azienda che sono simbolo dell’imprenditoria italiana. Abbiamo sempre lamentato che il nostro paese non attraesse investimenti dall’estero e ci siamo dati tante spiegazioni. Colpa della burocrazia, della giustizia che non funziona, delle infiltrazioni mafiose. Lo abbiamo sempre detto ma non abbiamo fatto niente perché queste situazioni sparissero facendo in modo che gli stranieri intravedessero una opportunità nell’investire i propri capitali in attività economiche. Quello che succede invece è che mentre gli italiani abbandonano, delocalizzando , attratti da una più favorevole tassazione e da un più basso costo del lavoro, c’è chi invece disponendo di notevoli risorse finanziarie compri a piene mani i gioielli di famiglia. Tra i cinesi con la Pirelli e l’emiro del Qatar che compra i grattacieli di Milano questa Italia ce la stiamo ormai svendendo. Comprare non è la stessa cosa che investire ed è una cosa su cui dovremmo riflettere. Quando il controllo di società importanti come la Pirelli passa in mano straniere è un pò come cedere sovranità, come svendere l’orgoglio nazionale. I cinesi hanno soldi e amano il nostro stile il nostro design , ma invece di comprare il prodotto si comprano le aziende. Tutto ciò avviene nell’ambito di un sistema che non riesce più a coordinare le varie componenti,che non ha più una strategia e che è dilaniato dalla lotta per il potere,spesso collegata ad episodi di corruzione.