GLI AMERICANI COMPRANO VERONESE. NEL PRIMO SEMESTRE L’EXPORT VERSO GLI USA CRESCIUTO DEL 25%
L’export di Verona vola: nei primi sei mesi dell’anno i prodotti e servizi scaligeri venduti all’estero hanno sfiorato i 5 miliardi di euro, il 7% in più rispetto al primo semestre del 2014. Un dato in linea con la media veneta del 7,3% e due punti sopra il 5% registrato dal Bel Paese. Sono gli Stati Uniti il nuovo l’Eldorado veronese: le vendite sono aumentate del 25,2%, a 292,9 milioni, scalzando il Regno Unito dal terzo posto nella top ten dei principali mercati di destinazione delle nostre merci. Stati Uniti in cui l’export è trainato dal comparto del marmo e del vino.Analizzando l’andamento per macrosettori, l’agroalimentare accelera ulteriormente la sua corsa: +17% a 597,8 milioni l’alimentare, l’ortofrutta fa un balzo in avanti del +19,3 % a 263,8 milioni e il vino cresce del +3.7% a 424,7 milioni.
Ottima performance anche per i macchinari, cresciuti del 9,8% a 983,2 milioni e per il marmo che che cresce del 12,4% dai 182,6 milioni di euro del I semestre 2014 ai 205,3 del 30 giugno 2015.
“La crescita dell’export – commenta il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Riello –conferma che l’impegno delle aziende veronesi, per trovare nuovi sbocchi, sta dando i suoi frutti. La ripresa economica è una realtà per le aziende che commerciano con l’estero. E’ una realtà, anche se vale è consolidata solo per alcuni comparti.
Ora confidiamo che l’aumento del fatturato con l’estero faccia da volano allo sviluppo delle filiere locali a monte e valle di queste aziende. Riceveranno così maggiore impulso i fornitori di macchinari, di materie prime, di packaging e imballaggi, di servizi di trasporto e logistica e tante altre pmi, ancora non strutturate per esportare. Piccole imprese che subiscono ancora le dinamiche del mercato interno, purtroppo ancora asfittico. Una volta che le aziende produttive e di servizi per le imprese siano ripartite, la maggior ricchezza creata a livello locale dovrebbe avere positive ricadute, facendo ripartire anche i consumi”.E’ ancora altalenante la congiuntura per il fashion system e purtroppo ancora molto negativa per la termomeccanica e i mobili. Il tessile-abbigliamento è in calo del 5,9% a 448 milioni. Sono in frenata del 13,4% anche le calzature scese a 186,5 milioni di euro, mentre i mobili scendono a 46,4 milioni, l’8,5% in meno rispetto al I semestre 2014.“Pare abbastanza chiaro – continua Riello – il trend per l’agroalimentare e i macchinari che concentrano il 46% delle vendite all’estero. Il primo pesa per il 26% e i secondi sfiorano il 20%. Se il tessuto imprenditoriale è sempre meno diversificato, si va invece diversificando l’operatività con i mercati stranieri. Gli Stati Uniti rappresentano il nostro terzo partner, con un aumento delle vendite del 25,2%: hanno superato il Regno Unito. Una destinazione importante che costituisce un’efficace integrazione ai nostri tradizionali mercati di sbocco, quelli europei, e può rappresentare una testa di ponte per tutto il continente americano”.Crescono tutti i primi dieci mercati destinatari dei prodotti veronesi, tranne Austria e Russia, in calo rispettivamente del 2,4 e del 27,4%. Si conferma principale partner (anche per l’import), la Germania, seguita da Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Austria, Croazia, Polonia e Russia. La top ten dei mercati di destinazione concentra il 56,8% del flusso di merci in uscita dalla provincia. Avanza verso la top ten la Cina, dodicesima con un +16,9%. Il Medio Oriente pare più vicino con gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita che salgono al 27esimo e 28esimo posto, in crescita rispettivamente del 17,4% e del 13,6%.