APPALTI PUBBLICI E LEGALITÀ NELLA COOPERAZIONE SOCIALE.
Firmato il primo protocollo in Veneto tra centrali cooperative e sindacati
Regole chiare e trasparenti, tutela dei diritti di chi lavora, garanzia di qualità ed efficienza dei servizi erogati. È la piattaforma di partenza intorno alla quale è nato il “Protocollo sulla legalità in materia di appalti pubblici”, firmato nei giorni scorsi dal settore sociale delle tre centrali cooperative venete Legacoop, Federsolidarietà, Agci e dalle organizzazioni sindacali regionali Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl e Uil-Fpl, firmatari del Contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali che hanno così deciso di fare fronte comune.
Frutto di un anno di confronto e di lavoro tra le parti, è il primo protocollo regionale in Veneto avente come obiettivi condivisi quelli di contrastare discrezionalità, parzialità e bassi costo nell’affidamento dei servizi da parte degli enti pubblici, di salvaguardare le tante cooperative sociali “sane” e combattere quelle spurie. E ancora, intende mettere in campo azioni concrete di monitoraggio e di contrasto verso tutti quegli appalti, di enti pubblici e società partecipate, che a discapito della qualità dei servizi scelgono come criterio primo e unico dell’aggiudicazione il “minor prezzo”.
«I pesanti tagli al welfare, dovuti alla crisi economica e alle politiche di contenimento della spesa pubblica, portano molto spesso gli enti pubblici a privilegiare il criterio del “massimo ribasso” per l’affidamento dei servizi alle cooperative sociali – spiegano i firmatari, evidenziando quanto già da loro stesse denunciato in più occasioni con grande preoccupazione –. Così facendo, da un lato non si tiene in considerazione il costo del lavoro, e dunque non si garantiscono i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, dall’altro si rischia evidentemente di intaccare la qualità, l’efficienza e la quantità delle prestazioni che devono rispondere a bisogni dei cittadini». «