UNA SCUOLA SENZA FINE CHE PREPARI A FRONTEGGIARE INNOVAZIONI SEMPRE PIU’ INCALZANTI
C’è un tempo per lo studio e un tempo per il lavoro, ma questo non significa che iniziando a lavorare si finisca di studiare.Se gli esami non finiscono mai , come diceva il grande Eduardo de Filippo, non ha fine neanche la preparazione.Mentre oggi si discute animatamente su quella che deve essere la buona scuola,sul ruolo degli insegnanti e dei presidi,sull’assunzione degli insegnanti precari e dei finanziamenti che servono a tamponare provvedimenti urgenti di edilizia scolastica, si trascura la necessità di un aggiornamento costante e duraturo visti i continui cambiamenti che si verificano nella società. Forse bisognerebbe discutere di educazione permanente. Internet,il web, il digitale hanno modificato il nostro vivere sociale. Una larga parte dei cittadini, anagraficamente avanzata, è stata collocata ai margini del sistema sociale per incapacità operativa. Nel giro di pochi anni, sono cambiati usi , costumi ,modo di lavorare e modo di relazionarsi. Intervenire sulla scuola oggi non può voler dire solo l’assunzione dei precari o la ristrutturazione di qualche edificio scolastico. Il percorso scolastico ormai deve essere ipotizzato senza un punto di arrivo, la scuola dovrebbe essere per tutti i cittadini un punto di riferimento dove poter colmare i buchi che sempre più veloci trasformazioni generano compromettendo la qualità della vita e creando spesso anche forme di disagio sociale. Non serve ipotizzare un’università per la terza età che finisce per essere solo un luogo per impegnare gli anziani in qualche modo. L’allungamento dei tempi di vita hanno determinato anche una più lunga produttività della persona che necessita quindi di un aggiornamento maggiore. La scuola deve essere per tutti non solo per i giovani. Serve una formazione flessibile in grado di fornire risposte adeguate alle necessità di un tempo “veloce”.