NON SOLO CAPITALI E FINANZA,SERVE UN’EUROPA POLITICA PRESENTE SULLO SCENARIO INTERNAZIONALE .
L’Europa è presente quando c’è da mettere a posto i conti. L’Europa è assente quando c’è da intervenire sul problema dei profughi arrivano sulle coste siciliane e che muoiono in mare. E così l’Italia si trova a fronteggiare una continua emergenza,costretta ad intervenire raccogliendo cadaveri e ospitando sopravvissuti. Le opinioni si avvicendano, c’è un sentimento di pietà nei confronti di chi muore e c’è un atteggiamento solidale nei confronti di chi sopravvive. Ma c’è anche timore,paura per le conseguenze che può produrre una invasione continua.A rischio il sistema fragile di una Italia che ha già grossi problemi al proprio interno. Eppure siamo uno dei paesi fondatori dell’Europa, che non riusciamo a coinvolgere per affrontare con determinazione tale emergenza. Si innestano egoismi nazionali,si tende ad agire in funzione del portafoglio e non del cuore. Sono due aspetti del problema che non si possono eludere. Il dibattito politico che mantiene sempre uno sguardo attento alle prossime scadenze elettorali registra posizioni che non possono essere ricondotte ad un sentimento nazionale. A volte parole che offendono e che calpestano ogni forma di dignità umana. Nei confronti di una persona che rischia di morire non c’è politica che tenga. va salvata. Siamo uno stato, una comunità che si basa su regole e principi.Dobbiamo difendere la stabilità del nostro sistema. Pur facendo parte dell’Europa siamo sempre uno stato nazionale, che se lasciato solo deve far da solo. Non possiamo pensare di esaurire la nostra azione ad una forma di rimprovero verso l’Europa insensibile. Il Mediterraneo va pattugliato,gli sbarchi vanno scoraggiati e chi in mare è in difficoltà va salvato. Lo faccia l’Europa, lo facciano gli stati internazionali, lo faccia l’Italia che è il paese su cui si riversano i problemi più grossi. Il paese deve essere unito nell’affrontare una emergenza di proporzioni vastissime , sarebbero circa un milione i profughi in attesa di prendere il mare. E’ facile fare i duri e invocare una azione militare e stupisce la disinvoltura di chi sfrutta il disagio e l’apprensione dei cittadini per guadagnare qualche voto. La politica nazionale si imponga con autorevolezza all’interno dell’Europa, ne siamo parte integrante e purtroppo ne parliamo come se fosse una cosa diversa da noi. Una soluzione va trovata con uno schieramento il più vasto possibile , magari sotto l’egida dell’Onu.