MINDFULNESS E PROMOZIONE DELLA SALUTE
“ Tra stimolo e risposta c’è uno spazio di azione. In quello spazio c’è il nostro potere di scegliere la risposta da dare. Nella nostra risposta risiedono la nostra crescita e la nostra libertà”.
di Loretta Tommasi e Edoardo Adamo
Il temine mindfuness (consapevolezza, presenza mentale) è la traduzione in inglese della parola in lingua Pali “Sati”, che significa capacità di portare l’attenzione in modo intenzionale, aperto e non giudicante, al momento presente; rappresenta, quindi, una modalità per imparare ad entrare in contatto con tutto ciò che accade dentro e fuori di noi, in ogni momento della nostra vita, senza reagire in modo automatico e inconsapevole alle diverse situazioni che il vivere di ogni giorno ci presenta. Il termine fa riferimento all’attitudine propria di tutti gli esseri umani di avere una mente presente, calma, lucida e non giudicante, di cui non sempre siamo consapevoli e che spesso trascuriamo di coltivare. Attraverso la pratica mindfulness è possibile riscoprirla ed aumentare così le proprie abilità nel gestire i pensieri, le emozioni e le sensazioni fisiche negative, per disattivare il “pilota automatico”, che è quella modalità di risposta immediata e poco consapevole di reagire agli eventi della vita. La pratica della mindfulness diventa così un “modo di vivere”, di affrontare con consapevolezza le sfide che la vita quotidiana presenta.
Alla fine degli anni Settanta, la Mindfulness entrò nella pratica clinica, grazie all’intuizione di un ricercatore della Massachusetts University, J. Kabat Zinn, che applicò per la prima volta questa pratica di consapevolezza in pazienti affetti da dolore cronico non sufficientemente controllato dalla terapia farmacologica. Elaborò un protocollo scientifico chiamato MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) oggi utilizzato, efficacemente in oltre 400 ospedali degli Stati Uniti, in Australia e nel Nord Europa e convalidato da numerosi studi scientifici.
Lo stress può essere definito come la risposta del nostro organismo ad uno stimolo esterno o interno, con lo scopo di conservare il proprio equilibrio o omeostasi. Questa risposta, inizialmente corporea, ha permesso alla nostra specie di vivere adattandosi di volta in volte a diverse situazioni, anche estreme. Negli uomini diversamente dagli animali, per la complessità delle interazioni sociali, spesso non è possibile allontanare o risolvere la situazione percepita come stressante e questo – spiega il dottor Adamo, – può determinare l’attivazione cronica di quei processi biologici che normalmente accompagnano la fase iniziale della risposta allo stress che portano alla liberazione di sostanze ormonali in grado, nel tempo, di favorire lo sviluppo e il mantenimento di molteplici malattie.La cosa interessante è che le persone rispondono in modo differente allo stesso stimolo, percepito da alcuni come positivo (eutress) e da altri negativo (distress), questa risposta dipende dalla personale finestra di tolleranza che rappresenta il grado ottimale di attivazione psico-fisica, che in parte è geneticamente determinato e parte collegato alla nostra storia evolutiva. La ricerca scientifica, negli ultimi anni, ha dimostrato come la mindfulness sia uno strumento efficace per combattere lo stress, che è stato riconosciuto come un fattore di rischio importante in molte malattie fisiche: cardiovascolari, degenerative e croniche e psico-sociali: ansia, depressione.
Spiegare che cos’è la mindfulness non è semplice: la mindfulness è la consapevolezza che nasce dal prestare attenzione al momento presente, intenzionalmente e senza giudizio. Consapevolezza non è il sinonimo di rilassamento e non è nemmeno una filosofia: è un modo di stare che implica l’essere costantemente in relazione con se stessi e con ciò che c’è al di fuori di noi (il mondo … gli altri) e accettare quello che accade, che sia disagio fisico, di sofferenza, di passione o di piacere. In altre parole viviamo pensando sempre al passato, dove non possiamo modificare più nulla, o proiettati nel futuro, pur sapendo che possiamo pensare a fare solo delle previsione del domani , mentre dovremmo radicarci nel presente, nel “qui e ora”, imparando ad accettare noi stessi, a conoscerci e a vivere più profondamente le nostre esperienze fatti di sensazioni fisiche, emozioni, pensieri, di relazioni, perché è proprio in questo spazio che io ho il potere di cambiare, la libertà di scegliere.
L’obiettivo di tutto questo? Ridurre la sofferenza fisica, psicologica, mentale ed diventare abili nel gestire le situazioni stressanti.
Il programma MBSR prevede in otto incontri di due ore e mezza ciascuno settimanalmente , ci sono momenti di consapevolezza corporea, pratica meditativa e di approfondimenti su tematiche specifiche, aspetto importante è fare la pratica a casa anche chiamata compiti a casa, sono semplici attività da eseguire in un tempo dedicato durante la settimana con lo scopo di consolidare quanto appresso negli incontri e di far entrare sempre di più l’atteggiamento mindful nel nostro stile di comportamento. La pratica della mindfulness non è quindi qualcosa di esoterico, ma una pratica di meditazione consapevole, che è stata valutata da una lunga serie di ricerche scientifiche censite dal sito PubMed (l’archivio universale degli studi e ricerche in ambito biochimico), a tutt’oggi si contano oltre 700 pubblicazioni .Si rivolge a coloro che sono interessati alla cura consapevole della propria salute e benessere, in termini di prevenzione come aiuto nell’ambito di svariate patologie psico-fisiche: cardiovascolari, croniche ed oncologiche (dove aiuta le persone a prendere in mano la propria vita, liberandosi dalla paura e accettando il cambiamento dello stile di vita), alle problematiche della sfera emotiva, disagi legati al mondo del lavoro, alla pressione sociali.