JE SUIS CHARLIE ,JE SUIS BATACLAN
La storia si ripete.Sgomenti per questo barbaro eccidio. Prevale lo sdegno la commozione per le vittime.Tante le manifestazioni di solidarietà e sul web i profili ammantati dalla bandiera francese. Siamo tutti Bataclan. Poi dopo qualche giorno si tornerà alla normale indifferenza di sempre, ad occuparci dei nostri scandali quotidiani, a manifestare indignazione per la corruzione che caratterizza il nostro paese. Di fronte alla violenza c’è chi invoca pace,c’è chi insulta i musulmani, chi invoca azioni di guerra. Ma poi tutto finisce nella quotidiana indifferenza.Siamo cittadini italiani,vorremmo essere cittadini europei, vorremmo dei governi che si occupassero dei tanti problemi che stanno caratterizzando l’attuale momento storico. Solo proclami invece , con le buone intenzioni di una politica spesso inadeguata e inconsistente . La tragedia coinvolge tutti i talk televisivi e la competizione dell’audience finisce col produrre parole vuote e ipotesi fantasiose. Chi più ne ha più ne metta. Adesso è il momento del dolore ,ma sappiamo che non è con le reazioni emotive che si risolvono i problemi. I governi esistono perchè possano guidare e amministrare la vita dei cittadini con logica e razionalità,ma spesso questa funzione viene accantonata e tutto diventa solo lotta di potere. Una politica rissosa che chiede unità solo quando si verifica la tragedia ma pronta a litigare il giorno dopo. Invochiamo valori etici che calpestiamo nella vita di tutti i giorni. Pace ,giustizia, libertà, sembrano ormai frasi di circostanza . Toccherà ai governi, alla politica affrontare il terrorismo dilagante ,un terrorismo legato ad un integralismo religioso che costituisce un grave pericolo per il mondo occidentale. Servono i buoni governi e serve la buona politica.Ma tutto questo spesso lo dimentichiamo e ci tocca subire le conseguenze di scelte sbagliate. Vorremo poter non dire più Je suis Charlie ,Je suis Bataclan.