GREEN ECONOMY A DIFFUSIONE EUROPEA PRESENTATA A MILANO KLIMAHOUSE 2016
Mentre l’industria italiana fatica a risalire la china un po’ in tutti i comparti, sembra che le imprese che gravitano intorno al settore della green economy abbiano scovato il filone d’oro. Con un volume d’investimenti che nel 2014 in Italia si aggirava intorno ai 5 miliardi di euro, chi produce strumenti per l’efficienza energetica e lavora materiali a basse emissioni di Co2 smuove tra il 2 e il 4% del Pil nazionale.
La fotografia è scattata dalla Fiera di Bolzano, che ha presentato ieri pomeriggio l’undicesima edizione del suo pezzo da novanta: Klimahouse 2016, dal 28 al 31 gennaio, vetrina per oltre 400 aziende dell’edilizia sostenibile che solo nel 2015, ha sfiorato i 40.000 visitatori. Segno di un cambiamento epocale nelle abitudini dei consumatori, che hanno accolto la sfida per ridurre l’inquinamento ambientale invogliati non poco dagli incentivi fiscali, che sin dal 2007 permettono di detrarre più della metà della spesa sostenuta.
“Quando siamo partiti nel 2005 – ricorda Reinhold Marsoner, Direttore uscente di Fiera Bolzano che in 24 anni di attività ha visto rivoluzionarsi il modo di fare business – eravamo convinti di poterci rivolgere al solo pubblico del Sudtirol Altoadige. Ma nell’arco di due anni la voce si è sparsa e a partire dal 2007 ogni metro quadrato di Klimahouse è stato già prenotato dalle più qualificate aziende del settore.”
La posizione geografica di Bolzano, da sempre crocevia dei commerci tra mediterraneo e il nord-europa, ha impresso la svolta all’intuizione dei vertici: l’Italia, il Paese tra gli Stati membri con il più alto potenziale di mercato nella riqualificazione energetica, ha potuto parlare a filo diretto con quella Germania prima della classe anche in questo: già a fine 2012, i Tedeschi erano al 69% del cammino che entro il 2020 dovrà portare l’Europa ad incrementare del 20% l’efficientamento energetico. L’Italia procede con una media del 32%.
“In una manciata di anni – interviene Armin Hilpold, quarantenne Presidente fresco di nomina – Klimahouse è diventato uno degli appuntamenti di riferimento in Europa. Ma nonostante il panorama della concorrenza si amplii ogni anno, abbiamo voluto mantenere il 40% di imprese italiane tra le aziende partecipanti, il che significa dare spazio a più di 250 attori di questa filiera. E vogliamo continuare a cambiare insieme al mercato, che subisce delle accelerazioni impreviste.”
Non basta più dunque, proporre al pubblico di risparmiare tutelando l’ambiente: “Quest’anno aggiungiamo un elemento al nostro concetto di ecosostenibilità: la bellezza dell’abitare”, annuncia Thomas Mur, anch’egli subentrato da poco ai vertici della Fiera con la nomina di Direttore.
“Per realizzare davvero il sogno di vivere in una smart city, dobbiamo anche poter abitare una casa progettata con un’architettura di qualità, che sfrutti la tecnologia a vantaggio della funzionalità”.