500 EURO PER I DICIOTTENNI. MANCIA ELETTORALE O INCENTIVO ALLA CULTURA?
Quanto costa una “mancia” elettorale? Difficile quantificarlo, anche perché ovviamente non
esiste la categoria “ufficiale” di tale tipo di spesa pubblica.
Solo la malignità, ad esempio, può far ritenere che i 10 miliardi che ogni anno si spendono
per assicurare gli 80 euro mensili alle categorie di lavoratori con stipendi fino ai 26.000 euro lordi
siano consistite in una forte incentivazione a votare per la maggioranza al governo nel 2014, in
occasione delle europee. Altri, meno maliziosi, potrebbero ribattere che si è trattato di una
necessaria operazione di giustizia sociale, finalizzata a rilanciare i consumi (anche se di rilancio di
consumi si sono viste ben poche tracce).
Sta di fatto, comunque, che la spesa pubblica, come eredità di quella manovra solo
casualmente decisa alla vigilia delle europee 2014, è aumentata di 10 miliardi.
Nel 2016 potrebbe esservi una seconda ondata? Si vedrà. Intanto, il premier ha comunicato
l’intenzione di assegnare a tutti coloro che compiranno 18 anni nel 2016 un bonus da 500 euro, da
spendere in “cultura”: ingressi nei teatri e nei cinema.
Ovviamente l’idea divide. Ci saranno coloro che penseranno che si tratti di un’ottima
iniziativa per avvicinare i giovani al mondo della cultura e dell’arte e dare, indirettamente, all’arte
stessa occasione di rilancio.
Ci saranno anche i “gufi” che vedranno la strana coincidenza tra una tornata elettorale
amministrativa fondamentale, coinvolgente comuni importantissimi come Roma e Milano e,
dunque, milioni di cittadini chiamati alle urne, e l’erogazione di un assegno di 500 euro a chi nel
2016 conseguirà proprio lo status di cittadino elettore. E l’altra strana coincidenza dell’idea di
buttare più in avanti possibile la data delle elezioni, così da poter intercettare quanti più entusiasti
possibile del bonus-cultura.
Ma, torniamo alla domanda. Quanto costa questo bonus-cultura, solo volgarmente e
maliziosamente definibile “mancia elettorale”. Accedendo ai dati Istat sulla popolazione residente in
Italia, è possibile verificare che il contingente di cittadini medio annuo di 17 anni d’età è di circa
570.000 unità.
Dunque, nel 2016 se all’annuncio del premier dovesse essere dato seguito, si avrebbe una
nuova spesa pubblica di 285 milioni di euro, da sommare ai 10 miliardi per l bonus degli 80 euro e
da sommare agli altri 500 euro destinati ai circa 800 mila docenti (per altri 400 milioni).
Anche non prendendo posizione sulla qualificazione di queste spese come “mancia”, sta di
fatto che se la spesa pubblica, il deficit pubblico ed il debito pubblico continuano ad aumentare, una
ragione c’è.
E spese come questi bonus di sicuro non aiutano a migliorare il quadro economico e
finanziario complessivo del Paese.