VENTIMILA ELEFANTI ALL’ANNO UCCISI PER L’AVORIO.
In Angola la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2016, che cadrà come ogni anno il 5 giugno sarà dedicata alla salvaguardia degli elefanti.
“L’Angola è lieta di ospitare la Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si concentrerà su un tema vicino ai nostri cuori”, annuncia il ministro dell’ambiente angolano Maria de Fatima Jardim. “Il commercio illegale di animali selvatici, e in particolare il commercio di corno di rinoceronte e di avorio, costituiscono il più grave problema del nostro continente. Ospitando questo giorno di festa e di sensibilizzazione, il nostro obiettivo è di inviare il messaggio chiaro secondo cui tali pratiche verranno presto sradicate”.
Dall’inizio di quest’anno, l’Angola si è dotata di strumenti scientifici e giuridici per conservare la sua fauna e la sua biodiversità, tentando di ricostruire quelle popolazioni di elefanti massacrate dal commercio di avorio. Purtroppo si conosce ancora molto poco delle dimensioni dei nuclei di pachidermi che ancora vivono nel Paese, ma si comincerà dal sud-est del Paese, dove vivono storicamente, considerando anche però la loro abitudine di attraversare le frontiere dei paesi vicini. Qui si condurrà un grande censimento della specie che, attraverso una prima ricognizione aerea dei territori, potrà offrire la ricostruzione di un quadro più chiaro delle popolazioni che abitano la zona di Kaza. E’ solo un primo passo da parte dell’Angola, che fa parte di un continente in cui vengono massacrati più di 20.000 pachidermi all’anno a causa della richiesta dell’avorio delle loro zanne, su una popolazione complessiva di circa 500.000 esemplari. Purtroppo non va meglio ai ricenoronti, braccati per il loro corno: da meno di 20 uccisi dal bracconaggio nel 2007, siamo arrivati ai 1215 nel 2014.
Dall’inizio di quest’anno, l’Angola si è impegnata a rivedere il suo codice penale per introdurre pene più severe per i bracconieri e a questo proposito, stamattina il Direttore Esecutivo dell’UNEP Achim Steiner aggiunge: “L’UNEP è felice di collaborare con l’Angola per accelerare l’azione volta a proteggere le specie, gli ecosistemi e i mezzi di salvaguardia dall’estinzione. “Quest’anno abbiamo visto passi significativi per combattere il commercio illegale di animali selvatici, tra cui la prima risoluzione delle Nazioni Unite sulle tratte del commercio, che venga inquadrato come un reato grave sia a livello nazionale che transnazionale.”